Oggi la baguette, uno dei prodotti più buoni e semplici al mondo, è stata inserita nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. Sono state valorizzate più le competenze artigianali, la cultura e le tradizioni della baguette che il simbolo stesso.
Perchè la baguette diventa patrimonio dell’Unesco?
La Confederazione dei panettieri francesi è convinta che la baguette meriti un riconoscimento internazionale per sfuggire alle numerose imitazioni industriali e alla concorrenza dei supermercati.
“E’ un riconoscimento per la comunità degli artigiani panettieri e pasticceri” ha commentato Dominique Anract, presidente della Confédération nationale de la boulangerie-pâtisserie française, dicendo anche che “la baguette, è farina, acqua, sale, lievito e savoir-faire”.
La scelta di rendere la baguette patrimonio dell’Unesco risale, in realtà allo scorso anno, quando le autorità transalpine la preferirono ai tetti di zinco di Parigi e ad un’antica festa vinicola nel Jura. Questo riconoscimento è molto importante, anche tenuto conto dei rischi che pesano su questa tradizione bleu-blanc-rouge, come l’industrializzazione del settore e il calo del numero di panettieri, soprattutto nei comuni rurali. Nel 1970 si contavano circa 55.000 ‘boulangeries’ artigianali (una ogni 790 abitanti) contro 35.000 oggi (una ogni 2.000 abitanti).
Anche il presidente Emmanuel Macron espresse il suo sostegno descrivendo la baguette come “250 grammi di magia e di perfezione” e dicendo anche che “la baguette è invidiata nel mondo intero“, e “l’eccellenza e l’artigianalità devono essere difese”.