La nuova manovra di bilancio approvata il 29/12/2022 dal Senato, conferma molti bonus del 2022 e ne aggiunge altri. Vediamo nel dettaglio tutti i bonus del 2023
I bonus confermati nel 2023 dal governo Meloni
Sul fronte bonus, come già accennato sopra, diversi sono quelli confermati dal nuovo esecutivo. Tra quelli di cui i cittadini potranno usufruire il quest’anno, su cui non sembra ci sia l’intenzione di apportare modifiche o correzioni di alcun tipo, ci sono le agevolazioni per per le ristrutturazioni edilizie. In particolare, i bonus casa dovrebbero restare ed essere riconosciuti sempre sotto forma di sconto sulle tasse, quindi: i contribuenti che ristrutturano le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato possono detrarre dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) una parte delle spese sostenute per i lavori. La detrazione può essere richiesta per le spese sostenute nell’anno, secondo il criterio di cassa, e va suddivisa fra tutti i soggetti che hanno partecipato alla spesa e che hanno diritto.
L’agevolazione è rivolta ai contribuenti soggetti all’Irpef, residenti o meno nel territorio dello Stato, che sostengono le spese di ristrutturazione. Tra gli altri, possono usufruirne:
- i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento;
- i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili;
- gli inquilini;
- il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado);
- il convivente more uxorio (per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016).
I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà. In generale, la detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Quali i bonus 2023 modificati dalla manovra
Sono molti di più, invece, i bonus confermati dal governo Meloni ma con qualche modifica rispetto al passato. Per esempio, i bonus sociali per luce e gas sono stati prorogati ma con un innalzamento della soglia Isee. Per andare incontro alle famiglie colpite dalla crisi e dall’inflazione (qui le stime su come e di quanto sono aumentati i prezzi delle bollette), l’esecutivo ha deciso di riconoscere tale agevolazione a chi ha un reddito familiare minore a 15 mila euro (prima invece la soglia minima era di poco più di 8 mila euro, anche se ad aprile 2022 era stata già portata a 12 mila).
Diminuisce invece il tetto per la detrazione massima riconosciuta nel caso di accesso e riconoscimento del cd. bonus mobili. Nello specifico: nel 2023 si potrà usufruire di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, tale agevolazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 8 mila euro (prima tale soglia era stata fissata a 10 mila euro, mentre per 2021 il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione è stato elevato a 16.000 euro).
Importanti modifiche sono state apportate anche al bonus cultura da 500 euro. Adesso, a partire dal 2023, l’agevolazione cambia aspetto: in manovra il bonus 18app si “sdoppia” e verrà riconosciuto tenendo conto del reddito familiare (tramite la cd. carta cultura giovani, qui i requisiti) e del merito (attraverso la cd. “carta del merito”, qui i requisiti).
Infine, la finanziaria ha confermato per il 2023 anche il bonus psicologo, ma anche questo con qualche modifica. Il contributo riconosciuto al singolo che ne fa richiesta – che può usufruirne sempre per un importo massimo di 50 euro a seduta – passa da 600 a 1.500 euro, tuttavia le risorse stanziate per finanziare l’agevolazione fino a esaurimento fondi sono decisamente minori questa volta: dai 25 milioni di euro messi a disposizione del governo nel 2022 si passa a 5 milioni di euro nel 2023.
Cambia anche il Superbonus nel 2023
Con l’approvazione della Legge di Bilancio si delinea il superbonus 2023, che vedrà completata la propria nuova fisionomia entro le prossime due settimane, con la conversione in legge del DL Aiuti quater.
Il DL Aiuti quater, e la relativa legge di conversione, prevedono che dal 2023 la detrazione scenderà al 90% sia per i condomìni che per gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari con unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti.
Ci sono però regole differenziate, introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 ,che in qualche caso consentiranno di ottenere il superbonus 110% anche nel 2023.
I condomìni continueranno a fruire del superbonus con aliquota del 110% nel 2023 se:
– l’assemblea ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas (o la richiesta del titolo abilitativo) viene presentata entro il 31 dicembre 2022;
– l’assemblea ha deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre 2022 e la Cilas (o la richiesta del titolo abilitativo) è stata presentata entro il 25 novembre 2022.
– la richiesta del titolo abilitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione viene presentata entro il 31 dicembre 2022.
Gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari con unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti continueranno a fruire del superbonus con aliquota del 110% nel 2023 se:
– la CILAS è stata presentata entro il 25 novembre 2022;
– il titolo abilitativo, relativo ad un intervento di demolizione e ricostruzione, viene richiesto entro il 31 dicembre 2022.
Per gli altri beneficiari – unifamiliari, prima casa, Onlus, Iacp -, con alcune eccezioni, nel 2023 il superbonus scenderà dal 110% al 90%, come previsto dal DL Aiuti quater che sarà convertito in legge entro la metà di gennaio 2023.