La Festa dei lavoratori viene celebrata ogni anno il 1° Maggio per ricordare tutte le lotte fatte dai lavoratore per ridurre le ore lavorative.
Questa festa divenne ufficiale, in Europa, a partire dal 1889 quando venne ratificata a Parigi dalla Seconda Internazionale. In Italia, invece, la festa del 1° maggio fu introdotta solo due anni dopo.
Questa ricorrenza viene festaggiata in molti Paesi del mondo. Si celebra nello stesso giorno in Italia (dal 1891), a Cuba, in Russia, Cina, Messico, Brasile, Turchia e in diversi Stati dell’Unione Europea.
Perché si festeggia?
La scelta di questa data non fu casuale, optarono infatti per il 1° Maggio poiché nel 1886 una manifestazione, a Chicago, fu soffocata dal sangue.
In Italia e in altre nazioni del mondo la data della Festa dei Lavoratori, il Primo Maggio, è stata stabilita ufficialmente a Parigi il 20 luglio del 1889. A ratificarla furono i rappresentanti dei partiti socialisti e laburisti europei riunitisi nella capitale francese per il congresso della Seconda Internazionale socialista.
Durante il lavoro, tutti i lavoratori, diedero vita a una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.
Lo slogan dei lavoratori
“8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire”
Questo era lo slogan coniato in Australia nel 1855 e condiviso da gran parte del movimento sindacale del primo Novecento. Furono queste le parole che aprirono la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e affermare la propria autonomia e indipendenza.
Il primo sciopero e i disordini di Chicago
Il 1° maggio del 1886 (che cadeva di sabato), allora giornata lavorativa, dodicimila fabbriche degli Stati Uniti e 400 mila lavoratori incrociarono le braccia, a Chicago per scioperare. Parteciparono in 80mila.
Tutto all’inizio si svolse pacificamente, ma nei giorni seguenti la tensione si acuì. Il 3 maggio gli operai di Chicago si organizzarono per incontrarsi di fronte alla fabbrica di mietitrici McCormick per protestare contro i licenziamenti. Venero poi attaccati senza preavviso dalla polizia.
L’attacco provocò quattro morti e diversi feriti. La notizia si diffuse rapidamente tra i lavoratori della città. Il giorno seguente fu indetta una nuova manifestazione a Haymarket Square per continuare la protesta. Iniziò così il pacifico presidio in piazza sotto la pioggia il pomeriggio del 4 maggio.
Il massacro di Haymarket Square
Furono undici persone in tutto, tra cui sette agenti colpiti da armi da fuoco, che persero la vita. Dozzine di persone rimasero ferite in quello che è passato alla storia come il massacro di Haymarket. Inoltre sette persone collegate alle proteste furono arrestate lo stesso giorno.
Non c’erano prove che tra gli arrestati vi fosse la persona che aveva lanciato l’ordigno ma la giuria emise verdetti di colpevolezza per tutti gli imputati. La sentenza fu la condanna a morte per impiccagione per tutti i processati. Successivamente per due di loro la pena fu commutata in ergastolo.
Sul punto di morte August Spies, disse
«verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi».
L’esito del processo indignò gli operai di tutto il mondo e i condannati diventarono i Martiri di Chicago.
Festa dei lavoratori nel Ventennio Fascista
Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, con la coincidenza del Natale di Roma. Divenne per la prima volta giorno festivo con il nome di “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Fu riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo la caratteristica di giorno festivo.
Di Rosangela Fine e Marika Macellaro