Ed Sheeran ha vinto la causa di plagio avanzata dagli eredi di Marvin Gaye, i quali lo avevano accusato di plagio
Ed Sheeran non ha commesso plagio
Il cantautore inglese era stato accusato di aver di aver rubato elementi della canzone di Marvin Gaye dagli eredi del cantante americano che avevano accusato Sheeran, la Warner Music Group e la Sony Music Publishing di plagio, chiedendo quindi un risarcimento per aver violato il copyright sul brano “Let’s Get It On”. Sin dall’inizio della causa, l’artista aveva negato ci fossero delle similitudini con la canzone in questione e aveva dichiarato che, qualora fosse stato ritenuto colpevole, si sarebbe ritirato per sempre, mettendo fine alla sua carriera musicale.
La sentenza finale, però, è arrivata nella serata di giovedì 4 maggio, ed è stato affermato che Sheeran ha creato in maniera indipendente il suo pezzo Thinking Out Loud, senza quindi commettere plagi
Il commento di Ed Sheeran dopo la vittoria della causa
Una volta terminata l’udienza che ha decretato la sua vittoria, Ed Sheeran si è detto soddisfatto e commentando l’esito della causa con i giornalisti presenti fuori l’aula del tribunale newyorkese in cui si è svolto il processo ha detto:
Sembra che dopotutto non dovrò ritirarmi dal mio lavoro, ma allo stesso tempo sono assolutamente frustrato dal fatto che affermazioni infondate come questa possano andare in tribunale. Se la la giuria avesse deciso diversamente, potremmo anche dire addio alla libertà creativa dei cantautori. Gli artisti devono poter creare senza preoccuparsi ad ogni passo del percorso che detta creatività venga erroneamente messa in discussione
La difesa dei legali di Ed Sheeran
Durante le precedenti sedute del processo, il cantante aveva suonato in aula il brano, raccontando anche le modalità con cui aveva composto la canzone.
Ilene Farkas, l’avvocato di Sheeran, aveva fatto presente ai giudici che le somiglianze negli accordi della canzone, non fossero altro che “l’alfabeto della musica” aggiungendo: “Questi sono gli elementi costitutivi musicali di base che i cantautori ora e per sempre devono essere liberi di usare, o tutti noi che amiamo la musica saremo più poveri per questo”.
Sempre per lo stesso brano, il cantautore britannico sta affrontando le rivendicazioni da parte di una società di proprietà del banchiere di investimenti David Pullman che detiene interessi sul copyright nella canzone di Gaye.