Secondo uno studio effettuato dall’Università La Sapienza di Roma, attualmente possiamo descrivere sei tipi di fake news:
- Disinformazione: basata su notizie false create appositamente per sviare l’avversario, come fanno le agenzie di intelligence o le forze militari, ma anche le aziende che vogliono confondere i concorrenti prima del lancio di un prodotto. Il concetto di disinformazione in lingua inglese si distingue da “misinformazione” (misinformation), che rimanda a un’informazione che può essere anche solo involontariamente falsa.
- Propaganda: l’informazione viene confezionata strategicamente per sostenere un’idea e conquistare il pubblico, parlando al cuore prima ancora che alla mente. Il fine della propaganda è sempre quello di generare consenso, a prescindere dalla natura delle informazioni che veicola (se vere o false).
- Informazione di parte (partisanship): informazioni non necessariamente false, ma sicuramente di parte, presentate in modo da difendere interessi o portare avanti punti di vista di determinati settori e gruppi di interesse. Questo tipo di informazioni può riguardare il dibattito su temi “settoriali” (vaccini, cambiamenti climatici, ecc…).
- Errori giornalistici: in questo caso la fake news è legata a errori umani. Il giornalista verifica le fonti, ma le fonti possono essere inattendibili o essere poco affidabili.
- Satira/parodia e burla (hoax): la satira e la burla sono falsità divertenti, create per far ridere. Sono sempre notizie false, anche se in questi due casi lo scopo è solo la parodia o critica del sistema, e l’ilarità. Se in alcuni siti l’intento satirico e parodistico è dichiarato esplicitamente, fin dalla pagina di informazioni del sito, molti altri si muovono su una linea più ambigua e mirata al clickbait.
- Teorie cospirazioniste: si tratta di narrazioni che, per quanto non veritiere, sono capaci di condizionare il modo in cui gli individui si rapportano con la realtà e le loro scelte politiche. All’origine dell’attrazione esercitata dalle teorie cospirazioniste vi è il bisogno di trovare una ragione ultima dei nostri disagi, il che ci porta a ricercare una logica superiore in grado di ridurre la complessità del mondo e convogliare un’ansia generalizzata, un’insicurezza e un’incertezza diffuse, su paure specifiche.
Da dove provengono le fake news?
Sebbene la presenza di notizie false non sia una novità, internet e i social media hanno cambiato il modo in cui vengono create e diffuse. Le fake news sono un processo, di più fasi, che comporta la creazione e/o l’acquisizione di contenuti che altri hanno prodotto e, successivamente, dichiarare tali contenuti come notizie reali, sfruttando i social media per ottenere la massima attenzione possibile.
Fondamentalmente, coloro che gestiscono siti web di fake news desiderano il maggior numero possibile di visitatori sui propri siti. Alcuni potrebbero desiderare che i loro visitatori vedano il contenuto al fine di persuadere i loro valori politici, altri siti desiderano semplicemente che gli utenti di internet facciano click su di essi per fini ideologici oppure commerciali, nel caso cui gli annunci pubblicitari generano pagamenti al proprietario.
Entrambe queste motivazioni, ideologiche e commerciali, richiedono il passaggio delle notizie al maggior numero di utenti per raggiungere lo scopo prefissato.