- La storia della canzone italiana viene comunemente fatta iniziare dagli storici intorno alla metà del XIX secolo, con la pubblicazione di Santa Lucia di Teodoro Cottrau ed Enrico Cossovich: pur trattandosi di una traduzione di una barcarola originariamente scritta in napoletano, questo brano appare come il primo tentativo in assoluto di armonizzare (sia dal punto di vista della melodia, sia dal punto di vista del testo) la tradizione musicale colta con quella di matrice popolare. La musica nella nostra penisola ha origine nella Magna Grecia; successivamente quella di Roma influenzata dagli Etruschi. I primi conservatori musicali nacquero a Napoli, capitale dell’Opera italiana con la scuola napoletana. Nell’Ottocento, si giunge alla grande stagione operistica italiana. La musica viene ascoltata prevalentemente in casa (50,4%), ma è alta anche la percentuale di chi utilizza la musica come “sottofondo” negli spostamenti (32,7%), mentre il 10% degli italiani ascolta soprattutto la musica nei locali pubblici. I generi più ascoltati, come da previsioni, sono pop e dance (45,5%), soprattutto negli spostamenti (36,2%) e a casa (24,4%), poco nei concerti (10,7%); a seguire rock e metal (28,8%), ascoltati negli spostamenti per il 36%, a casa per il 26,1% e nei concerti per il 14,5%; terzo posto per rap e hip hop (24,2%), ascoltati principalmente in ambito privato (27,9%) e negli spostamenti (35,3%); infine il blues e il jazz (20,5%) e la musica classica (16,7%), principalmente fruita tra le mura domestiche (38,2%), negli spostamenti (33,7%), e, molto più rispetto agli altri generi indicati, nei concerti (20,4%). Per quanto riguarda invece i generi principalmente ascoltati dal pubblico all’interno dei pubblici esercizi, la ripartizione è piuttosto omogenea tra pop (17,6%) e blues-jazz (17,3%), seguiti da rock-metal (16,9%) e rap-hip hop (16,3%).
- Alcuni esempi del genere pop italiani sono: I Pinguini Tattici Nucleari, Elodie, Marco Mengoni, Annalisa, Irama e tanti altri.
Di Valeria Nese