BRICS: che cosa è e che cosa rappresenta
Il termine Brics nasce nel 2001, come una definizione economico-quantitativa, ad opera dell’economista Jim O’Neill, facente parte della Goldman Sachs (una delle più grandi ed influenti banche d’affari americana e mondiale).
Brics non è altro che l’acronimo delle cinque economie mondiali emergenti dell’epoca (Brasile, Russia, India, Cina e Sud africa) e aveva l’obiettivo di porre l’accento sulla nascita di un nuovo aggregato geo-economico; termine, del resto, curioso in quanto “Bric(k)s” in inglese è traducibile come “Mattoni”, ed era anche questo l’intento dell’economista, ovvero raffigurare metaforicamente questi paesi in via di sviluppo economico come un muro che venisse costruito mattone dopo mattone.
Tendenzialmente, almeno da parte dei media, viene contrapposto ad altri gruppi intergovernativi come il G7 o il G8, di cui fanno parte altre potenze mondiali come l’Italia, la Francia, la Germania e così via.
Il Brics è un organizzazione in espansione, difatti ha recentemente accolto tra le proprie fila diverse economie emergenti quali Arabia Saudita, Egitto, Emirati arabi uniti, Etiopia ed Iran; inoltre, un’altra decina di nazioni ha richiesto di aderirvi.
Secondo alcuni economisti questa organizzazione di recente costituzione potrebbe nel tempo oscurare il potere geo-politico ed economico di potenze mondiali già ampiamente affermate, ovvero quelle facenti parti degli altri organismi precedentemente accennati (G7 e G8). Ciò però dipenderà in larga parte dalla compattezza o meno del gruppo stesso, dubbio che viene pur sempre alimentato dalla presenza di potenze quali Russia e Cina che guardano primariamente, come modus operandi nei rapporti esteri, ai propri interessi e in secondo luogo a quelli collettivi, oltre ad essere investite da polemiche di carattere mondiale dopo l’invasione dell’Ucraina ad opera dei primi e le sempre più crescenti tensioni con Taiwan per i secondi.
Di Luca Vece