I ragazzi della redazione del giornale Spiffero, hanno avuto l’occasione di poter conoscere e dialogare con Salvatore Monetti, originario di Bellizzi, che a soli 23 anni, è una figura di spicco nel mondo del marketing digitale. Salvatore Monetti, ex alunno ed ex rappresentante di questa scuola, subito dopo il Covid-19 ha capito l’importanza di Internet. Ha aperto una partita iva e ha deciso di cominciare a fare il social media manager. Trovandosi in un contesto dove il suo ruolo e le sue ambizioni erano spesso fraintesi, si è visto costretto ad accettare posizioni non in linea con la sua visione professionale. Ha iniziato a fare piccoli lavori grafici e legati a volantini pubblicitari. Lasciati questi lavori ha deciso di dedicarsi a pubblicizzare le attività proposte dalla sua città. Salvatore ha iniziato, così, a formare alleanze con imprese locali, gettando le fondamenta per quello che sarebbe diventato un brillante percorso nel marketing digitale. Tra le figure chiave di questo viaggio, spiccano Adriano, considerato da Salvatore come un vero e proprio padre lavorativo, e Nicola. A loro, Salvatore esprime un profondo ringraziamento per aver creduto in lui e nella sua visione, fornendogli sostegno e fiducia quando più ne aveva bisogno. Questo percorso ha portato Salvatore a distinguersi notevolmente nel suo campo, diventando l’unico italiano ad essere presente in uno dei più importanti eventi tecnologici in Medio Oriente.
Le domande della redazione a Salvatore Monetti
“Ho letto sull’articolo de “Il mattino” che sei stato in Portogallo e hai detto di esserti scoperto. Volevo sapere cosa hai fatto, come ti sei sentito?”
Io ho iniziato, fin dai 18 anni, a viaggiare, prima dei 18 anni non ero mai stato all’estero. C’è stato un periodo post-Covid in cui facevo sempre un viaggio al mese fisso. Non avrei mai iniziato il mio lavoro se non avessi iniziato a viaggiare, quindi il consiglio che posso darvi è “VIAGGIATE, VIAGGIATE TANTO”. Mi sono trovato in un momento della mia vita, soprattutto agli inizi a fare un lavoro che nessuno comprendeva, ed era una cosa che all’epoca mi mise in discussione perché dicevo “Sono io che non lo so fare?” “Il sud, la Campania, l’Italia non è pronta ancora a questo, oppure devo capire semplicemente se è questo che voglio fare?”. Così sono partito, solo con un biglietto di andata, con il pensiero che sarei tornato quando avrei capito chi volevo essere e che volevo fare.
“Volevo sapere cos’altro hai organizzato a scuola quando eri rappresentate?”
Nel mio anno di rappresentate si era creato un rapporto rappresentate-docenti-preside che mai si era creato. Ad esempio durante la settimana dello studente ho organizzato molti incontri, sia culturali che con esperti che lavorano negli ambiti di cui questa scuola forma gli studenti. I professori erano tutti partecipi, anche durante i tornei o magari nelle assemblee di istituto.
“Che cos’è e cosa fa un imprenditore digitale?”
Parti dalla gestione della gestione social ordinaria, che è la vetrina essenzialmente della tua attività, alla creazione del sito web. Il social media manager è una persona che aiuta, che cura tutto ciò che c’è online di quell’attività.
“In quali paesi si può crescere maggiormente in questo settore?”
Ti dico che l’Italia in questo settore purtroppo è ancora abbastanza divisa in due. Qui non c’è ancora il concetto di questa professione, che molti faticano a comprendere. Quindi ti dico che ci sono molte parti del mondo che rispetto a noi sono molto più avanti, basta pensare che Dubai, in questo campo, è tutto un altro mondo.
“Cosa hai fatto nello specifico nell’evento a Tel Aviv?”
Io sono stato invitato come prima start-up italiana del Sud Italia che è riuscita ad essere presente nel settore nautico, però ho parlato anche di come nel Sud Italia sia ancora poco capito.
“Quanto si guadagna con questo lavoro?”
E’ un settore nel quale, paradossalmente, puoi guadagnare tanto, per il semplice motivo che stai vendendo un prodotto di nicchia e che costa un sacco di soldi. Quindi nel momento in cui, ad esempio, vendi ad una persona una barca da un milione di euro, e centomila euro vanno al broker, ovvero la persona che ti fa vendere la barca, puoi permetterti di dare anche l’1% alla persona che, magari, tramite lo sponsor su Facebook te l’ha fatta vendere, perché hai un determinato guadagno. Poi ovviamente dipende anche il settore in cui lavori e, soprattutto, come lavori.
“Come hai iniziato a fare il social media manager?”
Durante un viaggio all’estero nel 2018 ho notato in quante cose noi stavamo indietro. Ad esempio la prenotazione al ristorante fuori si fa sempre online, qui nel 99% dei casi chiami e dici voglio prenotare per tot persone, per trovare un hotel si va su booking. Quindi vedendo che all’estero lo facevamo praticamente tutti sono tornato con la concezione: “Perché in Italia non si fa così e si chiama telefonicamente perché magari me l’ha detto l’amico di famiglia che è buono? “, “Perché non c’è la concezione di far vedere la bellezza di quel locale, come viene preparato e tutte queste cose qui? “. Quindi da lì ho iniziato a capire che secondo me il digitale può essere, soprattutto qui che non è ancora sviluppato, una fonte di guadagno sia per le attività sia per chi promuove la comunicazione. Quindi da lì ho cominciato a studiare a comprare vari corsi di formazione, a iniziare a formarmi e a vedere video.
“Cosa hai provato quando ti hanno invitato all’evento a Tel Aviv?”
Inizialmente pensavo fosse uno scherzo. Se mi chiamassero adesso sarebbe diverso, perché adesso sono un attimino più conosciuto, ho fatto determinate esperienze, a livello di immagine è comunque diverso.
“Che cos’è una start-up?”
È un’azienda che parte da 0 e puoi cercare di avere forni esternamente.
“Continui a informarti e a studiare, nonostante questo lavoro?”
Considera che io sono anche formatore per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, per quanto riguarda gli imprenditori, sia io faccio corsi di formazione, sia formo le persone. Dai corsi di formazione che ho fatto qualche mese fa ho dovuto cambiare il 90% delle slide perché il mondo digitale è in continua evoluzione. Pensate all’intelligenza artificiale, secondo me è la più grande evoluzione, perché sapendola usare consente di arrivare a informazioni e soprattutto sfruttare le informazioni che senza di essa tu non sapevi. Io sono diventato formatore per l’intelligenza artificiale anche per il mondo medico che è stato sempre il settore più restio ai social più restio a internet perché è un settore ancora tanto del passato. La formazione continua e lo studio continuo sono sempre alla base di tutto, in questo settore se ti fermi per 6 mesi puoi chiudere partita Iva e dire sono disoccupato.
“Quando sei andato una settimana in Portogallo, per trovare te stesso, la tua famiglia come ha reagito?”
Allora, io ho chiamato papà alle 07:00 di mattina dicendogli che ero in aeroporto e che sarei partito a breve. Lui non mi credeva. Dopo qualche ora mi ha richiamato chiedendomi dove fossi, e quando gli dissi che ero in Portogallo è rimasto un attimino scioccato, anche perché, nemmeno ora sono convinto che lui sappia chiaramente il lavoro che faccio.
“Quali sono i tuoi obiettivi e progetti per il futuro?”
Una cosa che ho sempre detto e continuerò sempre a pensarla così, non voglio mai punti di arrivo, ma sempre punti di partenza. Se un anno fa mi avessero raccontato tutto quello che poi ho vissuto, li avrei considerati pazzi. Però ad oggi considerando tutto quello che è successo nel giro di un solo anno, posso dirti che non mi porrò mai dei punti di arrivo e che ogni traguardo raggiunto è l’ennesimo punto di partenza. Qualora decidessi di mettere un punto di arrivo vorrà dire sto perdendo tutti i miei obiettivi.
“Con quanto sei uscito all’esame di stato?”
Sono uscito con 82/100.
“Perché tra tutti i paesi del mondo, anche tra quelli più sviluppati, hai deciso di andare proprio in Portogallo?”
Sono andato in Portogallo per ritrovarmi, ho viaggiato tanto e continuo, anche se sto viaggiando meno rispetto a prima. Prima i voli costavano veramente pochissimo, adesso invece viaggiare costa un po’ in più.
“Tra le materie che hai studiato a scuola e le varie attività extrascolastiche, quale ti è servita di più nel lavoro che fai?”
Nonostante il rapporto un po’ conflittuale con la professoressa, italiano mi è servita tanto, perché tutto si fonda sulla dialettica, perché se non riusciamo ad esprimere un concetto in italiano, possiamo essere anche la persona più competente al mondo, non andiamo da nessuna parte.
“Cosa ne pensi dell’intelligenza artificiale?”
Pensare che l’intelligenza artificiale possa sostituire il lavoro dell’essere umano è una cosa totalmente sbagliata, però che possa andare ad ottimizzarci tanti e tanti lavori. Io sono formatore dell’intelligenza artificiale, ho fatto un facendola parlare con cento persone e solo due si sono accorti di star parlando con un’intelligenza artificiale.
Penso che l’intelligenza artificiale sia la più grande rivoluzione si questo secolo perché ha cambiato, sta cambiando e cambierà ogni schema della nostra comunicazione.
Se riuscite ad umanizzare l’intelligenza artificiale riuscirete veramente a fare tantissimo.
“Viaggiando, quale sono i paesi in cui potremmo apprendere di più?”
Il viaggio che mi ha segnato di più è stato quello in Israele e in Giordania. Vedere paesi che sono totalmente opposti a noi vi servirà tantissimo. Per quanto riguarda il concetto lavorativo vi dico il Nord Europa, perché trovate un differente modo di lavorare, un differente modo di rapportarsi con le persone e con le macchine. Invece per quanto riguarda la vostra crescita culturale vi dico il Medio Oriente.
di Noemi Cappuccio e Giorgia Capozzi