Dal 1983, il 3 maggio di ogni anno viene celebrata la giornata internazionale per la libertà di stampa, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il giorno fu scelto per promuovere il pluralismo della stampa africana (promuovere una stampa africana indipendente e pluralistica) tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio a Windhoek (Namibia). Questo incontro portò all’affermazione dei principi di difesa dellà libertà di stampa e di opinione senza interferenze, in modo da cercare di ricevere e diffondere informazioni e idee in ogni modo e senza nessuna frontiera. È un’occasione per riflettere sulle sfide che attraversano ogni giorno i giornalisti. La dichiarazione di Windhoek fa riferimento all’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, nel quale viene detto che “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione, tale diritto include la libertà di opinione senza interferenze e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza frontiere”.
Secondo la Freedom House (organizzazione non governativa internazionale, che conduce attività di ricerca e sensibilizzazione su democrazia, libertà politiche e diritti umani), i paesi non considerati liberi sono circa 40 nel mondo, per lo più diffusi in Africa e Asia. Ad oggi, sono diminuiti i paesi che non hanno ancora la libertà di stampa.
Quest’anno verrà celebrata a Helsinki e vedrà la partecipazione di associazioni di giornalisti e agenzie di stampa internazionali, provenienti da tutto il mondo.
In tale occasione, ogni anno viene assegnato il premio UNESCO chiamato Guillermo Cano per la libertà di stampa. La vincitrice del 2016 è la giornalista di Radio Free Europe dell’Azerbaigian, Khadija Ismayilova perché ha lavorato in condizioni molto difficili. Nel 2014 la giornalista fu condannata a sette anni e mezzo di carcere poiché con i suoi articoli aveva rivelato alcuni affari illeciti della famiglia del Presidente del Paese.
Il premio istituito dall’UNESCO vuole onorare persone, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo alla difesa e alla promozione della libertà di stampa.
di Francesca Zinca