Oggi, 17 febbraio, è la Festa del Gatto, una ricorrenza quasi scaramantica, nata nel 1990 da un’idea di Claudia Angeletti che lanciò un referendum nella rivista “Tuttogatto” per stabilire il giorno più adatto da dedicare al felino. Febbraio era noto come mese delle streghe e dei gatti, il 17 considerato portatore di sventura, ma dai gattofili è stato trasformato in 1 vita per 7 volte, tante quali si dice siano le esistenze di un gatto.
Perchè si festeggia?
Fatto sta che i gatti dominano anche nei social network, dove fanno strage di “like” le fotografie dei beniamini di casa, spesso sorpresi in posizioni da yogi o addormentati nei luoghi più incredibili (e naturalmente dentro scatole di cartone di ogni foggia). Si moltiplicano volontari e associazioni che propongono adozioni di gatti anche a grande distanza, tramite reti di “portatori” in grado di trasferire il micio da Palermo e Bolzano senza problema.
Un umorista gattofilo è stato Giovanni Gandini, fondatore di “Linus” assieme a Oreste Del Buono, di cui riportiamo uno scambio di lettere tra due amici mici: «Caro Gildo, dirai che sono superstiziosa, ma quando una macchina nera mi attraversa la strada mi innervosisco. Cosa posso fare? Con amore, tua Elsa». Risposta: «Elsa carissima, ogni superstizione è sciocca. Se un’automobile o un uomo di colore ti attraversano la strada tu fai altrettanto. Oppure pensa che porta male solo se l’automobile va da destra a sinistra (se andava da sinistra a destra) e viceversa. Ci vediamo questa notte sul muretto. Ciao, Gildo».
Ma i racconti felini più veri e toccanti sono quelli narrati dal veterinario inglese James Herriot, un caso editoriale degli anni ’80 con diversi best seller ambientati nello Yorkshire e una serie televisiva passata anche in Italia. Nei remainder o su ebay si trova ancora il suo “Storie di gatti” pubblicato da Rizzoli con le splendide illustrazioni di Lesley Holmes, un libro che non può mancare a chi è gattodipendente.