In Brasile, domenica 8 gennaio, migliaia di sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro, sconfitto alle elezioni brasiliane di ottobre da Luiz Inacio Lula da Silva, sono insorti e hanno fatto irruzione nelle sedi del Parlamento, della Corte suprema e Palazzo Planalto, sede della residenza presidenziale.
L’insurrezione, iniziata nel pomeriggio, è durata ore e ad essa hanno partecipato almeno 15.000 supporter di Bolsonaro, che sono stati visti: sfondare porte, vetrate e tavoli; saccheggiare le strutture governative, sfregiare quadri d’autore e compiere diversi gesti oltraggiosi.
Tali eventi ricordano in molti aspetti ciò che è successo il 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, negli USA, quando i seguaci di Donald Trump hanno fatto irruzione nel Campidoglio in seguito all’elezione di Joe Biden.
Alla fine, dopo alcune ore, la polizia brasiliana è riuscita a riprendere il controllo delle strutture ministeriali affacciate sulla piazza
Chi sono i rivoltosi e cosa vogliono
I rivoltosi sono alcuni dei componenti del pilastro del movimento populista di destra e della presidenza di Bolsonaro dal 2019 fino all’anno scorso. Essi accusano Lula di essere corrotto e di volere distruggere la famiglia tradizionale, affermando che la sinistra intende impiantare il socialismo in Brasile e chiedendo a gran voce il reinsediamento alla carica di presidente di Jair Bolsonaro.
Nonostante il loro iniziale successo, i sovversivi si ritrovano adesso isolati, non avendo né l’appoggio dell’esercito e della polizia, che si è adoperata fin da subito nel sedare la rivolta, né l’appoggio della comunità internazionale, che reputa quanto accaduto un attacco alle istituzioni democratiche brasiliane.
Risposta di Bolsonaro
La risposta di Bolsonaro all’accaduto non si è fatta attendere, infatti diverse ore dopo l’assalto, egli parla via social e respinge le accuse di aver orchestrato o alimentato le violenze in alcun modo, affermando: “Io rispetto la democrazia e condanno quello che è successo”.
Dove si trova Jair Bolsonaro e cosa gli succederà
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato ricoverato all’AdventHealth Celebration, un ospedale fuori Orlando, in Florida (USA), per forti dolori addominali dovuti all’accoltellamento da lui subito nel 2018. La notizia è stata pubblicata dal portale O Globo ed è stata successivamente confermata dalla moglie dell’ex presidente.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, ha riferito che gli Usa non hanno ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal Brasile su una possibile estradizione di Bolsonaro dopo l’assalto dei suoi sostenitori al parlamento.
Nonostante ciò, Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden, e i due hanno discusso del tentato “golpe” avvenuto a Brasilia. Inoltre, Biden ha promesso “sostegno incrollabile” al leader brasiliano Lula, e lo ha invitato a Washington per l’inizio di febbraio. Tale invito è stato accettato dal presidente brasiliano.
Di Luca Vece