Venerdì 22 marzo in Aula Magna della nostra scuola I.I.S. Besta-Gloriosi si è dialogato su “Bullismo e Cyberbullismo – Strategie di difesa”, a cura dell’ANFP. Hanno partecipato gli alunni delle classi Prime e Terze.
I temi principali trattati sono stati il rispetto per sè e gli altri, reati e reputazione digitale. Utilizzando il web ogni giorno e per gli scopi più disparati, dalle ricerche personali ai social networks, lasciamo traccia di noi in ogni dove e Google ormai “parla di noi”, ha ed avrà sempre tutte le informazioni che ci riguardano: il web non dimentica ed è quindi fondamentale essere attenti e rispettosi.
Hanno relazionato Carmela Miranda, dirigente scolastica IIS Besta Gloriosi, Enzo Marco Letizia, segretario nazionale ANFP, Emanuele Ricifari, presidente ANFP, Giuseppe Fedele, dirigente commissariato di Battipaglia, Aniello Ingenito, segretario provinciale ANFP
Cos’è il bullismo?
Il bullismo si può definire come una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta e nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone (i “bulli”) nei confronti di un’altra (la “vittima”), al fine di prevaricare e arrecare danno (Guarino et al., 2011).
Il Bullismo viene definito come:
- un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più potente, nei confronti di un’altra persona percepita come più debole.
- un tipo d’azione che mira deliberatamente a far del male o a danneggiare, può durare settimane, mesi o persino anni.
Caratteristiche del bullismo
Il bullismo è caratterizzato dai seguenti aspetti:
- l’intenzionalità, il bullo agisce con l’intenzione e lo scopo preciso di dominare sull’altra persona, d’offenderla e di causarle danni o disagi;
- la persistenza nel tempo, anche un singolo fatto grave possa essere considerato una forma di bullismo, di solito gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con una frequenza piuttosto elevata;
- la simmetria della relazione, significa che c’è una disuguaglianza di forza e di potere, per cui uno dei due sembra prevaricare mentre l’altro subisce, senza riuscire a difendersi.
Cos’è il cyberbullismo?
Il cyberbullismo è la manifestazione in rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.
Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet.
Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.
Le conseguenze del cyberbullismo
Tre le conseguenze psicologiche legate al cyberbullismo vi sono ansia, depressione e, nei casi più estremi, il suicidio; le conseguenze negative, emotive e comportamentali potrebbero persistere in modo significativo nel tempo rispetto a quelle legate al vissuto di un atto di bullismo tradizionale. E’ pertanto necessario comprendere approfonditamente il ruolo della vittimizzazione connessa al cyberbullismo per la salute mentale con il fine di offrire un adeguato supporto psicosociale a chi ne viene colpito.
Prevenzione del cyberbullismo
Billotto e Casadei propongono un metodo di intervento per il cyberbullismo definito metodo antibullismo 7C, dove regna sovrana la capacità genitoriale ed educativa di saper insegnare ai bimbi, fin dalle elementari, a gestire le emozioni, anche rispetto a probabili prese in giro che caratterizzano la quotidianità, affinché apprendano a gestire anche piccole frustrazioni, momenti di difficoltà relazionale, per non divenire succubi degli eventi.
Il metodo antibullismo 7C si caratterizza da parole chiave come consapevolezza, mantenere la calma, avere conoscenza di sé, comprensione dell’altro, ristrutturazione cognitiva della presa in giro, creatività e importanza nel far leva sul gruppo classe, anche attraverso dei piccoli giochi di role playing sia a casa che a scuola, che permettono al bambino di imparare a gestire situazioni di difficoltà, cercando di mantenere un atteggiamento empatico, gentile e assertivo.
di Alessia Angellaro