Per Carnevale Ambrosiano si intende la celebrazione del Carnevale con il rito ambrosiano, che si differenzia dagli altri per le date, infatti, la Quaresima non parte dal Mercoledì delle Ceneri ma dalla domenica successiva. Quest’anno cade il sabato grasso, cioè il 25 febbraio 2023.
Perché è chiamato Carnevale Ambrosiano?
Il Carnevale Ambrosiano prende il nome da una leggenda che narra della proposta di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, di aspettare il suo ritorno per iniziare le celebrazioni della Quaresima. Perciò ancora oggi nell’arcidiocesi di Milano il rito delle Ceneri si celebra la prima domenica di Quaresima, come avveniva anticamente, e non di mercoledì.
Ma c’è anche un’altra tradizione che ne spiega il motivo: il rito romano, considera le domeniche giorni di non digiuno e anticipò l’inizio della Quaresima al Mercoledì delle ceneri per avere 40 giorni effettivi di digiuno. Fino a quel momento, infatti, la Quaresima iniziava dappertutto la domenica e così è rimasto per il Carnevale Ambrosiano.
Dove e come si festeggia?
Il Carnevale ambrosiano non si festeggia solo a Milano, ci sono altre località, infatti, che si rifanno a questo rito e non a quello romano.
Si tratta della maggior parte dei comuni che fanno attualmente parte dell’arcidiocesi di Milano (province di Milano, Monza, Lecco, Varese e una parte della provincia di Como) e di alcune zone che un tempo ne facevano parte, come alcune località della provincia di Bergamo. Ma anche di qualsiasi altra città o località che voglia seguire la tradizione.
I festeggiamenti non sono proprio diversi da quelli del Carnevale tradizionale. A Milano nella giornata del sabato grasso viene organizzato un lungo corteo in maschera che, ogni anno, ha un tema principale.
Quali sono i dolci e le maschere tipiche?
I dolci tipici del Carnevale Ambrosiano sono gli stessi che si preparano in quello “ordinario”: le chiacchiere, anche chiamate frappe. Le maschere tipiche sono:
- Meneghino, un servo spiritoso e di buon senso che si burla dei difetti dei nobili e non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. indossa una lunga giacca marrone, pantaloni corti, calze a righe bianche e rosse, cappello a tre punte e una parrucca con codino alla francese. Dai modi sbrigativi, ama la buona tavola ed è goloso di panettone perché gli ricorda la sua città e il suo Duomo di cui si vanta continuamente.
- Cecca, la moglie di Meneghino, è un’altra maschera popolare milanese, la cosiddetta Sciura Cecca, diminutivo dialettale di Francesca.