Da oltre un anno, la questione dei costi esorbitanti del carburante è una preoccupazione persistente nel nostro Paese. Durante il governo Draghi si è posto rimedio attraverso la riduzione delle accise. Ciò ha comportato un risparmio di circa trenta centesimi al litro durante il rifornimento. Con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi lo scorso gennaio, la suddetta soluzione è stata revocata. Si presumeva che si trattasse di una decisione provvisoria, con un piano alternativo all’orizzonte. Ma per ora nessun piano del genere è stato messo in atto
L’accisa mobile
La probabilità di una nuova diminuzione delle accise diventa evidente, ma con un approccio unico, noto come “accisa mobile”. Come funziona? La diminuzione delle spese verrà adeguata a seconda delle circostanze. Se le spese per il carburante superano un certo limite, le entrate aggiuntive guadagnate dal governo tramite l’IVA verranno utilizzate per abbassare le accise
Altre soluzioni
Almeno per ora, il governo non ha preso una decisione chiara su come ridurre i costi del carburante ma, come in passato, sembra aver escluso misure strutturali che comportassero un taglio delle accise.
In alternativa, si potrebbe valutare la possibilità di introdurre una “social card” temporanea simile al programma di acquisto di prodotti alimentari “Just for You”. Ciò comporterà una serie di requisiti che permetteranno di ottenerlo senza presentare una specifica domanda.