Il 27 ottobre scorso, con 154 voti a favore a 131 voti contrari e due astenuti, in Senato è stato sostanzialmente affossato il Ddl Zan, il disegno di legge che prende nome dal suo creatore Alessandro Zan.
Intervento a “Verissimo”
Dopo la propria esperienza di bullismo e violenze subite, dovute all’ignoranza delle persone e della propria famiglia, il deputato del Pd scelse di iniziare questo percorso per la creazione del disegno di legge contro l’omolesbobitransfobia, a tutela dei soggetti con disabilità, come raccontato sabato 6 novembre scorso, durante la celebre trasmissione “Verissimo”.
L’approvazione alla Camera
Approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2020, in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge, il Ddl Zan estende la legge Mancino del 1993 che vieta atti di odio fondati su motivi razziali, etnici o religiosi, aggiungendo misure di prevenzione e contrasto riguardo alla discriminazione, alla violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Nell’atto parlamentare sono presenti le definizioni, nell’art. 1, dei termini scelti e nell’art. 7, è stato riconosciuto il giorno 17 Maggio come la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, in cui si dovrebbero organizzare cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la promozione della cultura, del rispetto e dell’inclusione, attuando i princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale, sanciti dalla Costituzione.
Dubbi e contrasti
Sono presenti molti dubbi e contrasti su questa norma, dovuti concretamente alla sbagliata informazione e il continuo tentativo da parte di alcuni partiti politici di spargere odio e paura.
Alla domanda se questo disegno di legge limiti la libertà di espressione, si può tranquillamente rispondere che ciò non è vero, come riportato dall’art. 4 di quest’ultimo:
“Art. 4. (Pluralismo delle idee e libertà delle scelte)
1. Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti o opinioni, nonché, le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
La legge tutela tutti i soggetti discriminati per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità , dunque, se esistesse “l’eterofobia”, le persone eterosessuali sarebbero salvaguardate.
Il Ddl Zan è stato creato per garantire i pari diritti, non per difendere solamente la comunità LGBTQ+, come viene spesso contestato!
Gli applausi al momento della bocciatura in Senato
Il coro di applausi e i pazzi festeggiamenti da parte di alcuni senatori al momento della bocciatura del disegno di legge, sono un chiaro esempio della mancata empatia ed effettiva realizzazione di ciò che si è fatto al fronte delle continue aggressioni e poche effettive denunce compiute in questi anni.
L’opinione pubblica nazionale e internazionale ha fortemente criticato l’evento avvenuto riportato nei social tramite video e foto, basti notare che l’hashtag #DDLZAN sia stato per giorni in tendenza sul social Twitter e che molti account attivisti esteri Instagram, con milioni di follower, si siano indignati.
Cosa succede all’estero
Molti tra gli Stati europei hanno una legislazione che si occupa in maniera esplicita di crimini e discriminazioni legate all’omolesbobitransfobia: in Francia, dal 2003 con il codice penale e con sanzioni molto dure per i crimini riguardanti questa materia.
In Spagna, dall’art. 510 che prevede una pena fino a quattro anni di carcere per l’istigazione all’odio o alla violenza sulla base di elementi legati al sesso o al genere, oltre che alla religione, l’etnia, o la condizione di disabilità.
Dal 2008, il Regno Unito ha il “Criminal Justice and Immigration Act” che ha equiparato i crimini basati sull’odio religioso a quelli causati da discriminazioni nei confronti dell’orientamento sessuale.
Così ci sono tanti altri esempi, sottolineo che recentemente, il 30 ottobre, la Norvegia ha celebrato i quarant’anni dalla nascita della legge contro l’omotransfobia.
La risposta sociale
La risposta all’affossamento del Ddl Zan è stata molto chiara dalla parte degli italiani che vogliono lo sviluppo e l’inclusione sociale, questa, in meno di ventiquattr’ore, ha radunato migliaia di cittadini nelle più famose piazze del paese per manifestare pacificamente la propria libertà, sebbene i mezzi comunicativi non abbiano minimamente testimoniato ciò.
Come finirà?
Al momento, dovranno trascorrere sei mesi prima che si possa tornare a discutere un testo sullo stesso argomento, ma secondo il parere del “padre” di questo disegno di legge, questi due anni di continua discussione hanno rafforzato la consapevolezza che sia una legge necessaria.