Nuovo decreto autovelox: cosa comporta

Nuovo decreto autovelox: cosa prevede

È stato pubblicato il nuovo decreto interministeriale Infrastrutture/Interno riguardante la collocazione e l’uso degli autovelox.

Il provvedimento, spiega il Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), “mette al primo posto la tutela della sicurezza della circolazione, ponendo regole certe sul posizionamento dei dispositivi e sulle sanzioni“.

Cosa prevede il decreto sugli autovelox

Il decreto prevede diverse nuove regole per quanto riguardo il collocamento e l’utilizzo degli autovelox. Per esempio, i tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e dovranno essere posizionati solo in aree ad alto tasso di incidenti.

Tra le varie novità, il decreto prevede che i dispositivi siano segnalati anticipatamente:

  • almeno 1 chilometro prima su strade extraurbane;
  • 200 metri prima sulle strade urbane a scorrimento;
  • 75 metri prima sulle altre tipologie di strade urbane.

Inoltre, tra un dispositivo e l’altro dovranno esserci distanze minime differenziate in base al tipo di strada (urbana o extraurbana), in modo da evitare molteplici multe nello stesso tratto di strada.

Non si potranno utilizzare gli autovelox dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto:

  • inferiore a 50 km/h nelle strade urbane;
  • per le extraurbane solo nel caso di riduzione della velocità non superiore a 20 chilometri rispetto al limite ordinario.

Dichiarazioni politiche

Non si fanno aspettare i commenti del vice premier Matteo Salvini, uno dei principali sostenitori del decreto, che commenta:

“Il decreto mette fine alla giungla delle migliaia di autovelox selvaggi in tutta Italia. Tra i punti principali i rilevatori di velocità saranno installati solo per prevenire incidenti: basta fare cassa sulla pelle degli automobilisti”

 

Critico è invece il PD, con Anthony Barbagallo che sottolinea come il nuovo codice della strada:

“…da un lato inasprisce indiscriminatamente le sanzioni, e dall’altro strizza l’occhio a coloro che scambiano le strade in piste da corsa, consentendo maglie più larghe sugli autovelox e limitando fortemente anche l’autonomia dei comuni”

 

Di Luca Vece

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