Con la celebrazione delle Palme si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto dalla folla che lo acclama come re agitando fronde e rami presi dai campi. Una tradizione legata alla ricorrenza ebraica di Sukkot durante la quale i fedeli salivano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme portando un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice.
Con questa festa inizia la Settimana Santa durante la quale si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione. Questa festa non cade sempre nello stesso giorno perché è legata direttamente alla Pasqua, la cui data cambia ogni anno. La festa è mobile e viene fissata in base alla prima luna piena successiva all’equinozio di primavera del 21 marzo. Quest’anno si celebrerà Domenica 2 Aprile.
Perché il simbolo è il ramo d’ulivo?
L’ulivo, per praticità, è stato scelto come simbolo universale di pace in alternativa ai rami di palma, molto più difficili da trovare in diversi Paesi. La palma, in Palestina, è ancora oggi una pianta molto diffusa e diverse parrocchie italiane continuano a celebrare questa ricorrenza con rami di palmizio benedetto. Però la variante dell’ulivo è oggi la più diffusa anche per la forma delle sue foglie simili alle bocche chiuse dei fedeli, raccolti nel dolore che precede gli ultimi giorni di vita di Gesù Cristo. Una tradizione religiosa molto sentita dai fedeli in attesa della Pasqua, uno dei momenti più importanti di tutta la cristianità.
Al termine della Messa i fedeli scambiano i ramoscelli con amici e parenti come gesto di condivisione dei sentimenti di fede e accoglienza di Gesù nella propria vita.