La festa della donna ha delle origini e una storia, che in pochi sanno, è una ricorrenza che viene festeggiata ogni anno per poter celebrare l’importanza della donna e ricordare tutte quelle donne che, purtroppo, non sono più in vita. Ma andiamo subito a vedere quali sono.
Storia e origini
Negli anni successivi, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sono state poi organizzate molte altre giornate dedicate ai diritti delle donne.
A San Pietroburgo, l‘8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. In seguito, per ricordare questo evento, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste fu stabilito che l’8 marzo fosse la Giornata internazionale dell’operaia.
In Italia la prima giornata della donna si è svolta il 12 marzo e non l’8. Nel corso dei decenni successivi il movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne continuava a ingrandirsi in tutto quanto il mondo.
Nel settembre 1944 a Roma è stato istituito l’UDI e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna.
Successivamente dal 1946, come simbolo di questa giornata, introdussero la mimosa. L’8 marzo 1972, in Piazza Campo de Fiori a Roma, si è svolta la manifestazione della festa della donna, durante la quale le donne hanno chiesto la legalizzazione dell’aborto.
Il 1975 è stato definito, dalle Nazioni Unite, come l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimenti femministi di tutto il mondo hanno manifestato per ricordare l’importanza dell’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne.
Insomma la Festa della donna ha origine dai movimenti femminili politici di rivendicazione dei diritti delle donne di inizio Novecento. Per alcuni anni la giornata delle donne è stata celebrata in giorni diversi in tutti i Paesi, mentre l’8 marzo divenne la data ufficiale nel 1921. Nei giorni d’oggi, però, la festa della donna ha perso tutti i suoi valori iniziali.
Significato della mimosa: simbolo della festa
Il suo nome botanico è Acacia Dealbata, nome che deriva dal greco “mimos” che significa “attore, mimo” e “osa” ovvero somigliante. Originaria dell’isola di Tasmania in Australia, appartiene alla famiglia delle mimosaceae, specie legnose arboree o arbustive con foglie di solito pennate e piene di foglioline.
La mimosa, grazie al suo portamento e alla luce che irradia è da sempre molto utilizzata come pianta da ornamento in tutta Europa.
La mimosa non ha bisogno di grandi presentazioni, parla ai nostri sensi, inonda i nostri occhi di bellezza e ci aiuta ad esprimere quello che sentiamo, quando non riusciamo a esprimerci, quando ne doniamo un rametto.
Nonostante l’aspetto delicato, tra i significati più associati a questa pianta ci sono forza, femminilità ma anche innocenza e pudore.
Secondo una tradizione degli indiani d’America, la mimosa andava regalata alle ragazze per dimostrare loro amore e passione. Altre usanze la vorrebbero associata a sentimenti nutriti in segreto, un modo per dire che anche se nessuno sapeva che la amava lui l’amava.
Secondo altre tradizioni, invece, simboleggia il sole e l’oro, la vita e il bene che trionfano sul male ma anche la forza e la purezza.
Questo fiore è simbolo della festa solo in Italia. La scelta risale al 1946 quando due donne dell’Unione Donne d’Italia (UDI), Rita Montagnana e Teresa Mattei, proposero il rametto di mimosa come simbolo per rappresentare, l’energia, la forza e la tenacia delle donne.
Anche se la mimosa è il simbolo di questa giornata, solo in Italia, la giornata in sè nasce negli Stati Uniti, su iniziativa delle donne socialiste, che organizzarono la prima giornata della donna in occasione di un raduno nel Garden Theater a Chicago.
Di Marika Macellaro