L’8 marzo si celebra ovunque quella che comunemente chiamiamo festa della donna. Parlare semplicemente di festa però non è del tutto preciso: questa giornata è infatti dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile, dunque è meglio parlare di Giornata internazionale della donna.
L’origine della festa delle donne risale ai primi del Novecento. Per molti anni l’origine dell’8 marzo è stata attribuita a una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise in un incendio. L’incendio del 1908 è stato però confuso con un altro incendio nella stessa città, avvenuto nel 1911 e dove si registrarono 146 vittime, fra cui molte donne. I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.
Tuttavia i socialisti erano contrari all’alleanza con le femministe borghesi, ma tra le donne non tutte erano della stessa idea. Nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown dichiarò sulla rivista The Socialist Woman che il Congresso non aveva “alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione“. Il 3 maggio 1908 la Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago, che venne ribattezzata “Woman’s Day“, durante la quale si parlò dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto.
Alla fine del 1908 il Partito socialista americano decise di dedicare l’ultima domenica del febbraio del 1909 all’organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne. La prima “giornata della donna” negli Stati uniti si svolse quindi il 23 febbraio 1909.
di Giorgia Ianniello