Il 27 gennaio, come ogni anno, si celebra la Giornata della Memoria nata per ricordare la Shoah del popolo ebraico; tutte le vittime causate dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio. Questo giorno è stato riconosciuto ufficialmente da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, durante la 42esima riunione plenaria dell’organizzazione.
“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.
Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso del Giorno della Memoria e del perché questo evento viene ricordato ogni anno.
Perché viene chiamata Shoah?
Shoah è il termine che indica lo sterminio degli ebrei da parte della Germania nazista e dei suoi alleati. La parola significa “tempesta devastante” e viene usata per la prima volta nella Bibbia.
Anche se molti accomunano il termine Shoah a quello di olocausto i significati delle due parole sono leggermente diversi. Con olocausto si fa riferimento a una forma di sacrificio praticata nell’antichità, specialmente nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata.
Il significato del termine ebraico Shoah, invece, assume dei significati legati all’idea di distruzione. Quindi il termine più corretto da utilizzare riferendosi a questo genocidio. Shoah, che significa distruzione, si riferisce in modo generale, alla distruzione del senso dell’umanità e della dignità di ogni singolo uomo, donna o bambino che abbia subito le violenze naziste.
27 Gennaio: perché è stata scelta questa data?
È stata scelta questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi di Auschwitz scoprendo l’enorme campo di concentramento e sterminio utilizzato nel corso del genocidio nazista. Le truppe sovietiche vi trovarono circa 7.000 sopravvissuti, insieme a corpi morti, abiti, scarpe, tonnellate di capelli, strumenti di tortura e di morte. Molti erano bambini e una cinquantina di loro aveva meno di otto anni, alcuni erano sopravvissuti perché erano stati usati come cavie per la ricerca medica.