La vigilia di Ognissanti, detta anche Halloween, si crede affondare radici nelle credenze e nelle pratiche del cristianesimo. Il nome stesso Halloween viene da All Hallow’s Eve, trattandosi della vigilia prima delle solennità cattoliche di Ognissanti e del Giorno dei morti, rispettivamente collocate il primo e il due novembre. I tre giorni della vigilia, Ognissanti e Morti sono collettivamente noti come AllhallowsTide e costituiscono un tempo da dedicare ai santi e alle preghiere per le anime che devono ancora raggiungere il paradiso.
Origini
Halloween prende origine dall’antica festa di Samhain, una sorta di capodanno celtico che separava il periodo estivo da quello invernale. La festa di Samhain durava un’intera settimana durante la quale, secondo le credenze dell’epoca, il mondo terreno e quello dell’aldilà potevano incontrarsi
Nella Chiesa primitiva le principali solennità, come il Natale, prevedevano delle veglie per la notte antecedente; situazioni analoghe sono documentate anche per le feste dei martiri. Le prime tracce di una vera celebrazione dei martiri è possibile individuarli a Antiochia; tale usanza è testimoniata dalla settantaquattresima omelia di san Giovanni Crisostomo.
Altre usanze romane dedicate alla memoria dei defunti riguardavano i parentalia, tenuta dal 13 al 22 febbraio che successivamente diventa festività di San Pietro. Fin dal IV secolo i cristiani commemoravano i propri martiri, e nell’VIII secolo papa Gregorio III fondò un oratorio in San Pietro in Vaticano in onore di tutti i martiri e i confessori.
Nel VII secolo la Chiesa cattolica era già diffusa in gran parte d’Europa, e i Celti erano stati già convertiti da tempo. Secondo alcuni studiosi intorno all’800, diversi anni dopo la morte di Gregorio III, le chiese dell’Irlanda e della Northumbria tenevano già una festa per la commemorazione di tutti i santi il 1º novembre.
Alcuino di York, un membro della corte di Carlo Magno, potrebbe aver introdotto tale data del 1º novembre nell’Impero dei Franchi. Nell’835 divenne la data ufficiale nell’Impero franco tramite un decreto di Ludovico il Pio, pertanto altre fonti attribuiscono a Gregorio IV l’istituzione della festività di Ognissanti e la data autunnale di novembreinvece che a Gregorio III.
Alcuni studiosi hanno rintracciato nella data un’influenza delle antiche pratiche celtiche o germaniche; si crede che sia i popoli di lingua germanica e lingua celtica, commemorassero i defunti già all’inizio dell’inverno, vedendolo il periodo più adatto.
La tradizione in Italia
La ricorrenza di AllHallowTide è festeggiata anche in area mediterranea, come Sicilia e Sardegna, dove sono ricorrenti delle pietanze conosciute come “dolci dei morti”.
Fino al XV secolo in alcune zone d’Italia era tradizione per le famiglie lasciare un pasto fuori per gli spiriti degli antenati prima di partire per le funzioni religiose. Le chiese italiane inoltre presentavano delle rievocazioni teatrali di scene della vita dei santi a Ognissanti, e i protagonisti erano rappresentati da realistiche riproduzioni di cera.
A Napoli il giorno dei Morti venivano aperti gli ossari con gli scheletri dei defunti, che venivano decorati con fiori, a Salerno era costumanza preparare cibo per i defunti della propria famiglia, le cui anime si credeva tornassero alle loro antiche dimore il primo novembre.
In Italia sono pietanze tipiche anche le “fave dolci” o “fave dei morti” in Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche e Umbria; le “ossa di morto” in Piemonte, la pupaccena e la martorana in Sicilia e ‘o morticiello napoletano, un torrone glassato con cioccolato.
In Friuli è registrata la tradizione di intagliare le zucche in forma di teschio, lasciando la sera di Ognissanti un lume acceso, un secchio d’acqua e del pane sulla tavola.
Di Marika Macellaro