La sentenza dei giudici riguarda i ricorsi presentati, tra il 2016 e il 2019, da alcuni dipendenti dell’impianto siderurgico e da oltre 200 abitanti di Taranto e di alcuni Comuni vicini.
La Corte europea dei diritti umani ha pronunciato 4 nuove condanne, nei confronti dello Stato italiano, a causa delle emissioni dell’Ilva responsabili di mettere a rischio la salute dei città. Nelle sentenze emesse la Cedu, ( Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo), sottolinea che l’Italia è stata già condannata per lo stesso motivo nel gennaio 2019, e che da allora questo caso è all’esame davanti al comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, che deve verificare se il Paese ha messo in atto tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute degli abitanti.
Quali sono gli inquinanti?
In particolare, nello stabilimento ILVA di Taranto si riscontra l’esposizione a diversi cancerogeni tra cui ferro, ossidi di ferro, arsenico, piombo, vanadio, nichel e cromo. Inoltre, sono presenti altri agenti cancerogeni come molibdeno, nichel, piombo, rame, selenio, vanadio, zinco, platino, ossidi di zolfo e di azoto, in particolare NO2.