A giugno nel nostro Paese l’inflazione è calata al 6,4%, dal 7,6% di maggio. E’ quanto comunicato oggi all’Istat. L’Istituto di statistica ha sottolineato come si tratta di «una netta decelerazione», che continua a essere fortemente influenzata dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici in forte calo.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è rallentata ulteriormente (da +6,0% a +5,6%). Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa”, che a giugno è risultata pari a +10,5%.
La frenata dell’inflazione è una buona notizia per i consumatori e per l’economia italiana, ma il dato come rileva anche l’Istat è nettamente influenzato dall’andamento dei beni energetici e, per alcuni settori come alimentari e trasporti, i listini continuano a mantenersi su livelli elevatissimi. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Il problema della doppia velocità
«Bene il calo, ma non basta. Il rallentamento dell’inflazione procede troppo a rilento dopo il ribasso del costo dell’energia che oramai dura da gennaio, oltre 6 mesi fa, e i ripetuti interventi della Bce. Una riduzione insoddisfacente, che lascia l’amaro in bocca. Ci troviamo, insomma, di fronte al solito problema della doppia velocità: le imprese sono subito pronte ad alzare i prezzi non appena salgono i costi di produzione ma ben più lente a farli scendere quando si inverte la rotta» afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat.
L’associazione calcola che «per una coppia con due figli, il +6,4% significa una stangata pari a 1834 euro su base annua, di questi ben 846 servono solo per far fronte ai rincari dell’11% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 1673 euro, 764 per mangiare e bere. In media per una famiglia la mazzata è di 1390 euro, 620 per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli, gli unici ad avere ancora una batosta superiore a 2000 euro, 2068 per la precisione, 1010 solo per nutrirsi e dissetarsi».
La benzina torna sopra i 2 euro
La benzina torna a costare 2 euro al litro. È quanto si evince dall’analisi odierna sui prezzi dei carburanti della rete nazionale dei distributori messa a punto da ‘Quotidiano energia’. In generale – avverte ‘Quotidiano energia’ – “continua la salita dei prezzi dei carburanti. Le medie dei prezzi praticati di benzina e diesel risultano infatti in aumento, a valle dei rincari decisi la scorsa settimana dagli operatori. Le quotazioni internazionali dei due prodotti hanno chiuso venerdì invece ancora in leggera discesa”. Il prezzo medio della benzina con servizio è arrivato a 2 euro al litro; il diesel è a 1,852 euro al litro. Era dall’inizio della primavera che non si toccavano i 2 euro per la benzina.