Karl Lagerfeld, amante dei bozzetti a mano libera, eccelso disegnatore, mente creativa e visionaria, si è spento a Parigi all’età di 85 anni nel 2019. Iniziò a lavorare nel mondo della moda come assistente dello stilista Pierre Balmain nel 1955, per poi trovare le prime fortune nella casa Chloe.
Nel 1965 cominciò la sua collaborazione con Fendi e raggiunse la vera popolarità, a partire dagli anni Ottanta, quando assunse la direzione artistica di Chanel.
Fu lo stilista in grado di riportare Chanel alla gloria di un tempo, in un momento in cui nessuno avrebbe scommesso sulle sorti della casa di moda francese, ha condotto Fendi verso mete stilistiche inesplorate, cambiando le sorti della pellicceria e ha fondato un marchio che porta ancora il suo nome, carico di stile e innovazione.
Tra le tante cose, Lagerfeld è ricordato anche per le maestose e opulenti sfilate di Chanel organizzate al Grand Palais di Parigi, manifestazioni imponenti che uscivano dai confini mondani più tradizionali delle sfilate e si presentavano più come performance artistiche. Nel 2010 per esempio importò un iceberg da 265 tonnellate dalla Svezia, ma costruì transatlantici, supermercati e templi greci.
Negli anni, è stato definito un uomo rinascimentale, capace di avere mille interessi e mille capacità diverse, un genio, un punk (la definizione è di Riccardo Tisci, che in un’intervista a La Repubblica del 2013 lo portò a esempio della moda meno “allineata”), soprannominato Kaiser Karl per l’imponenza della sua figura nel panorama stilistico, che rappresenta una figura unica, di quelle che gli americani definiscono “larger than life”, la quale valica i limiti del suo lavoro.
I vertici di Chanel, però, hanno già anticipato che il suo successore sarà Virginie Viard.