Lucio Dalla inizia il suo percorso il 4 marzo 1943 a Bologna, sarà uno dei più innovativi e versatili interpreti della canzone italiana, nonché autore e paroliere sopraffino. Scoraggiato addirittura da Padre Pio, che gli avrebbe consigliato di non percorrere la strada da artista, non demorde e impara in poco tempo a suonare fisarmonica e clarinetto, sperimenta tecniche ignote alla realtà italiana dell’epoca: vocalizzi poi anche ripresi da Celentano, escursioni vocali disarmoniche al limite della stonatura, uno stile che prende molto da sonorità “black” alla James Brown.
Il boom di ascolti
Inizia nel 1963 ad essere prodotto da Gino Paoli, e nel 1964 approda alla RCA. I successi ci sono ma di dimensioni ridotte.
Gli insuccessi di quegli anni lo portarono a cambiare genere, avvicinandosi alla musica leggera che gli diede le prime grandi soddisfazioni all’inizio degli anni Settanta con 4 marzo 1943 (terza al Festival di Sanremo 1971) e Piazza grande, entrate entrambe nel repertorio classico della canzone italiana.
Il boom arriva nel 1970 come compositore, grazie ad “Occhi di ragazza” incisa da Gianni Morandi. Dalla è pronto per il grande salto. Dal 1974 al 1977 collabora con Roberto Roversi, bolognese, intellettuale marxista, album che non seguono il trend della canzone popolare come altri colleghi del periodo. Linee melodiche eccentriche, storie spiazzanti e un carattere jazz di fondo, giocato sulle improvvisazioni e cambi di registro.
Dal 1977 diventa paroliere di se stesso. Sono i tempi di “Com’è profondo il mare” a cui fa seguito nel 1978 il disco “Lucio Dalla” Inizia il “Banana Tour” con Francesco De Gregori, a cui segue il disco “Dalla” con “La sera dei miracoli”, “Cara” e futura “Caruso”, composizione riconosciuta dai critici come il capolavoro del cantautore.
Vende otto milioni di copie, incisa in trenta versioni, ripresa anche da Luciano Pavarotti. Circola per tutti i paesi del mondo. Nel 1988 Lucio Dalla e Gianni Morandi collaborano nel disco “Dalla/Morandi”, e conseguente tournée per l’Italia. Personalità musicale di primo piano, segue negli anni seguenti “Attenti al lupo” e collabora con l’Orchestra di Musica Sinfonica a 76 elementi diretti dal Maestro Beppe D’Onchia.
Talent scout
Nel 1999 pubblica “Ciao”, album che conquista il disco di platino e la title-track diventa il brano radiofonico dell’estate. Dalla è stato anche talent scout, lanciando al successo gli Stadio, Ron, Luca Carboni e Samuele Bersani.
Compositore di musica per film, ha collaborato con Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, Carlo Verdone, Giacomo Campiotti e Michele Placido. Nel 2008, Lucio Dalla mette in scena “L’opera del Mendicante” di John Gay, interpretata dalla cantante e attrice Angela Baraldi e Peppe Servillo degli Avion Travel. A luglio dello stesso anno presenta l’inno ufficiale della squadra olimpica italiana, intitolato “Un uomo solo può vincere il mondo”, composto per i Giochi Olimpici di Pechino. Il 2010 si apre con la notizia di un concerto insieme di Dalla con Francesco De Gregori, a trent’anni da “Banana Republic”.
A distanza di quarant’anni dalla sua ultima partecipazione, nel febbraio del 2012 torna al Festival di Sanremo, accompagnando il giovane cantautore Pierdavide Carone con il brano “Nanì”, del quale Dalla è co-autore. Pochi giorni più tardi, il giorno 1 marzo 2012 Lucio Dalla muore improvvisamente, a causa di un infarto, tre giorni prima del suo 69º compleanno, presso l’Hotel Plaza di Montreux, cittadina svizzera sede di uno dei festival musicali più importanti al mondo, il Montreux Jazz Festival, dove si era esibito la sera precedente. Non risulta fosse malato.