Capire la mafia può sembrare complesso e non sempre è facile spiegarlo. Anche gli adulti, chi ha studiato, se non hanno approfondito l’argomento potrebbero avere difficoltà nel dare una definizione precisa di cosa è la mafia.
Che cos’è la mafia
La mafia è un’organizzazione criminale con radici in Sicilia, Calabria e Campania sviluppata poi anche nel Nord Italia, in Europa e nel mondo. O ancora, la mafia può arricchirsi e diventare sempre più potere col cosiddetto «pizzo», una sorta di «tassa» che i mafiosi chiedono ai commercianti in cambio di protezione.
Quali sono le mafie in Italia
Come dicevamo, la mafia prende nomi diversi a seconda della regione di appartenenza dei clan. La mafia in Italia è diffusa in tutta la nazione, ma fuori dalle regioni di appartenenza si tratta di «cellule», di «distaccamenti» che si scontrano tra loro per contendersi il controllo dei territori. Negli anni Novanta lo Stato, grazie al lavoro di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inferse durissimi colpi alle cosche di Cosa Nostra, ridimensionandone la forza criminale. La Camorra è nata in Campania e resta molto radicata, sviluppata in quella regione dove ha creato dei veri e propri «sistemi» criminali che sfruttano soprattutto la povertà delle persone nelle periferie della città più importanti come Napoli.
Oggi è la più ricca delle mafie soprattutto grazie al traffico di droga ma anche alla conquista del potere in alcuni comuni. In Puglia, nel Salento, dove andiamo tutti in vacanza, è nata la Sacra Corona Unita.
Come e quando è nata la mafia?
Cosa Nostra esisteva quindi già nel diciannovesimo secolo, si pensa agli inizi. Alla fine del XIX secolo molti italiani emigrarono, a causa della povertà, verso l’America e alcuni migranti «esportarono» mentalità e metodi criminali nel Nuovo Mondo. Negli Stati Uniti si svilupparono così potenti organizzazioni criminali con dei capimafia, come il conosciutissimo Al Capone. Era italiano anche Joe Petrosino, un eroico poliziotto di New York che con una squadra speciale di agenti riuscì a combattere la mafia italoamericana e a rispedire in Italia circa 500 criminali.
In Sicilia, intanto, questi criminali si organizzarono e nel dopoguerra i gruppi mafiosi furono usati per fermare le rivolte dei contadini che chiedevano la proprietà delle terre che coltivavano.