Muore papa Giovanni XXIII

Papa Giovanni XXIII

Domenica 3 giugno 1963, muore papa Giovanni XXIII. Lui è stato il 261esimo vescovo di Roma e papa della chiesa cattolica primate d’Italia e 3º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice. In meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale, durante la prima guerra mondiale, è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000 e successivamente canonizzato il 27 aprile 2014 con papa emerito Benedetto, che ha celebrato la Santa messa di canonizzazione.

Papa Giovanni XXIII venne ordinato sacerdote il 10 agosto 1904 dal patriarca Giuseppe Ceppetelli nella chiesa di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo a Roma e nel 1905, il nuovo vescovo di Bergamo, Giacomo Radini-Tedeschi, lo nominò suo segretario personale.

Papa Giovanni XXIII

Giovanni XXIII è comunemente soprannominato “Papa buono”. L’attribuzione di tale appellativo si è palesata in particolare nel corso della visita del pontefice alla parrocchia di San Tarcisio al Quarto Miglio, la domenica delle palme del 17 marzo 1963, occasione in cui, pur essendo in piena campagna elettorale, i segretari dei partiti politici decisero all’unanimità di eliminare gli striscioni propagandistici e di sostituirli con grandi lenzuoli su cui spiccava la dicitura «Evviva il papa buono».

l pontificato di Giovanni XXIII fu segnato da episodi ricordati dalla memoria popolare e da una vasta e celebre aneddotica. Un tratto distintivo e costante era la sua propensione alla battuta. Quando si recò al vicino Ospedale Santo Spirito per visitare un amico sacerdote ricoverato, suonò egli stesso alla porta delle suore, le quali aprirono senza chiedere chi fosse e si trovarono davanti il pontefice. La suora superiora si presentò con le parole: «Santo Padre, sono la Madre Superiora dello Spirito Santo!» e con prontezza di spirito, il papa rispose: «Beata lei, che carriera! Io sono solo il servo dei servi di Dio!» Nel dicembre 1958 provvide a integrare il Collegio cardinalizio che, a causa dei rari concistori di papa Pio XII, si era molto ridotto. Il primo cardinale da lui creato fu l’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, che gli succederà sul soglio pontificio con il nome di Paolo VI. Parimenti creò cardinale anche il segretario di Stato Tardini.

Lo stile di papa Giovanni XXIII non si caratterizzò soltanto per l’informalità. A soli tre mesi dalla sua elezione al soglio pontificio, il 25 gennaio 1959, nella basilica di San Paolo fuori le mura, Giovanni XXIII annunciò l’indizione di un concilio ecumenico, di un sinodo della diocesi di Roma e l’aggiornamento del Codice di diritto canonico. In aggiunta all’ecumenismo della proposta conciliare, Giovanni XXIII perseguì rapporti fraterni con i rappresentanti di diverse confessioni cristiane e non cristiane, in particolar modo con il pastore David J. Du Plessis, ministro pentecostale della Chiesa Cristiana Evangelica delle Assemblee di Dio. Il venerdì Santo del 1959, senza alcun preavviso, diede ordine di rimuovere dalla preghiera Pro Judaeis, che veniva recitata in quel giorno durante la liturgia solenne, l’aggettivo che definiva “perfidi” gli Ebrei. Questo gesto fu considerato un primo passo verso il riavvicinamento tra le due religioni monoteiste e indusse Jules Isaac, direttore dell’Associazione “Amicizia ebraico-cristiana” a chiedere un’udienza al Papa, che venne accordata il 13 giugno 1960.

Di Alessia Del Mastro 

Back To Top