Il termine “La Grande Mela” è utilizzata per definire la città di New York, ha origini molto antiche, intorno al 1900. Andando a ricercare le sue origini antiche, il primo ad accantonare il simbolo della mela New York fu Edward S.Martin giornalista ed editore americano dell’epoca.
Edward nel suo libro intitolato “The Wayfafer in New York”, lo stato di New York è paragonato a un melo, con le radici nella Valle del Mississippi , di cui la città di New York è uno dei suoi frutti ,una mela appunto, lasciandola percepire come il più prospero dei frutti. Questo accostamento valorizza la metropoli per la sua abbondanza.
Da un altro senso di lettura che fu dato, assume toni polemici riguardo ragioni politiche che avrebbero generato disparità di sovvenzionamenti statali tra i vari stati, privilegiano New York rispetto agli altri.
Ma il primo a utilizzare in modo schietto e preciso il termine “Big Apple” fu il redattore sportivo del quotidiano New York Morning Telegraph, tale John J. Fitzgerald.
All’epoca era consuetudine riferirsi agli ippodromi con l’appellativo di “Apple”, in riferimento simbolico al premio economico legato alle vincite sulle scommesse dei cavalli.
La mela rappresentava la tentazione della scommessa (frutto proibito), ed era allo stesso tempo un frutto ambito emblema delle vincite derivanti dalle scommesse.
Sedotto dall’espressione, Fitzgerald intitolò la sua rubrica sportiva relativa alle corse dei cavalli come: “Around the Big Apple” .
Con un implicito riferimento che le corse a New York erano le più ghiotte, le più ambite, da cui l’aggettivo “Grande”.
Ghiotte e ambite sia per prestigio sportivo, sia per la consistenza dei premi in palio. Agli inizi degli anni ‘20 , grande mela stava a indicare grandi vincite sulle scommesse.
Questo tratto del concetto di mela come frutto pregiato ad evocare soldi e successo si sposa benissimo con l’immagine emergente dal punto di vista business e commerciale che New York avrà negli anni a venire, tanto che nella percezione di oggi è una sfumatura rimasta bene intatta, nonostante abbia origini lontane.
Ritroviamo l’accostamento alla Grande Mela circa un decennio dopo, con una lettura differente, dai musicisti jazz degli anni ‘30.
L’immagine della mela grande era la metafora perfetta ad indicare il prestigio di poter suonare a New York nei locali di Harlem e Manhattan, i più ambiti per ogni musicista Jazz dell’epoca.
Iniziarono così a soprannominare New York come la “Grande Mela”, capitale di successo della musica jazz nel mondo.
Quando un concerto si teneva lontano dalla città si usava invece dire che si andava a suonare sui “rami”.
di Alessandra Noschese