Il 23 novembre 2022, presso l’Aula Magna dell’istituto “Besta Gloriosi” si è tenuto un convegno di riflessione sul tema della violenza sulle donne, in vista della manifestazione “Fuori dal silenzio”.
La Dirigente scolastica, dott.ssa Carmela Miranda, in collaborazione con l’Assessore Silvana Rocco del Comune di Battipaglia ha ospitato le associazione Noi in Rosa e Officine abilmente in comune aps.
Dopo aver salutato e ringraziato i presenti per la partecipazione, lascia esprimere ad alcuni alunni le riflessioni sulla tematica trattata. Esprime anch’ella la assoluta condanna degli atti violenti a danno delle donne.
Perchè viene celebrata la giornata sulla Violenza Contro le Donne?
La presidente dell’associazione Noi in Rosa, Assunta Basile, narra che il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana, furono uccise tre sorelle attiviste Mirabal, mentre si recavano per far visita ai loro mariti condannati.
Nel 1999 l’ONU istituì questa ricorrenza in modo da organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della violenza contro le donne.
La presidente dichiarare apertamente “è una giornata da celebrare, da parlarne soprattutto ai ragazzi, perchè noi siamo il futuro. Voi ragazze fatevi rispettare perché siete donne, siete uguale a gli uomini. Io sono, tu sei, noi siamo persone”.
“Nei reparti ospedalieri vengono scelti solo chirurghi maschi, questa è violenza” – “Violenza è il marito che abbandona la moglie per paura di affrontare la malattia”
Esempi citati durante il suo discorso
In piedi, Signori, davanti a una Donna di William Shakespeare
L’alunna Rosanna Monaco della classe 3A SIA si esprime con la poesia “In piedi, Signori, davanti a una Donna” di William Shakespeare
“Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti a una Donna.”
Lettura di un uomo mai nato
L’alunno Alessandro Cuoco della 4A TUR, insieme alla sua classe hanno spostato lo sguardo sul femminicida.
Lanciano il loro pensiero con la creazione di un cortometraggio “Lettura di un uomo mai nato”. Viene narrata la vicenda di un ragazzo che si ritrova con un senso di colpa infinita, i suoi occhi erano pieni della ragazza che amava ma dopo si ritrova con un muro innalzato tra loro.
Non riusciva a tollerare la mancanza, le uscite tra loro e non riusciva ad accettare che la ragazza uscisse e si divertisse con gli amici; il suo pensiero era “LEI DEVE CAPIRE CHI SONO, NON DOVRÀ ESSERE DI NESSUNO ALTRO”, arrivando al punto che la forza della ragazza con riusciva a competere con la sua, in modo da farla sbattere con il capo sul muretto cessando la sua vita.
Nel frattempo nella mente del ragazzo scorrevano tutte le immagini negative della sua adolescenza, della sua famiglia…
Questo video è stata realizzato in memoria di Maria, Giorgia, Sara, Anna e per tutte quelle donne che le è stata spenta la luce degli occhi.
Pensiero espresso in poesia
I ragazzi della 4A AFM esprimono il loro pensiero attraverso delle note poesie. L’alunno Mattia Boniello recinta, in memoria delle donne violentate, la poesia “Stupro”
“Camminavi sola in quella strada
magari con l’anima felice
desiderosa che le stelle di quel cielo
illuminassero per sempre la tua vita..
Ma in un attimo le nubi oscurarono
i tuoi innocenti pensieri
e non le stelle o la luna
accorsero al tuo dolore.
E così subisti l’odio
degli uomini cattivi
e il silenzio circostante.
Lacrime insanguinate
scorrevano dai tuoi occhi,
testimoni dell’ atroce verità.
Ancora oggi
quel dolore si ripete.
E ancora oggi
mi vergogno d’esser uomo.”
L’alunno Mattia Alfinito e le alunne Fabiana Trimarco e Gloria Ania interpretano la poesia “Pronto” di Alfonso Gargano, dedicati alle donne costrette a subire violenza maggiormente in quarantena.
“Prendi il coraggio chiama
Se ti picchia non ti ama,
Giustificare non serve a niente
La violenza è nella mente.
Su coraggio chiama
Spezza questa trama,
Le belle parole dette dopo
Nascondono un preciso scopo.
Alle tue scuse all’occhio nero
Nessuno ci crede per davvero.
Dai chiama senza paura
Con l’aiuto non sarà dura,
Carabinieri polizia e punti d’ascolto
Ti cureranno come un fiore appena colto,
Ti ascolteranno con pazienza e tatto
Tante donne prima di te l’hanno fatto.
Dai chiama non attendere altre ore
E andrai verso un futuro migliore.”
La classe termina la loro rappresentazione con la lettura da parte dell’alunna Andreea Borcila della poesia “All’ipotetico lettore” di Margherita Guidacci
“Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. Essa non vuole altro
che riposare in te.
Ma schiudile se un giorno
la sentirai fuggire. Fa’ che siano
allora come foglie e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l’affetto nell’addio
non è minore che nell’incontro. Rimane
uguale e sarà eterno. Ma diverse
sono talvolta le vie da percorrere
in obbedienza al destino.”
JE NE SUIS PAS SEULE!
La 4B AFM ha omaggiato la ricorrenza con la poesia in lingua francese “JE NE SUIS PAS SEULE!” recitata dall’alunna Daniela Bea
“Je ne suis pas seule!
C’est vrail Tu es avec moi!
Ils aiment. C’est l’amour!
Qu’est-ce que c’est l’amour?
L’amour c’est ça je t’appartiens, tu m’appartiens!
C’est ça l’amour
Je ne suis pas seule!
C’est vrai! Beaucoup de femmes vivent un amour
comme le tien!
Un amour egoiste, possessif.
Un amour violent, brutal,
Viens. Parle avec moi.
Viens avec nous
Parle avec nous!
Je ne suis pas seule!”
Vola in alto
La Dirigente scolastica Carmela Miranda dedica a tutti i suoi ospiti la poesia “Vola in alto” di Alda Merini
“E poi la vita ci insegna
che bisogna sempre volare in alto…
Più in alto dell’invidia, del dolore, della cattiveria…
Più in alto delle lacrime, dei giudizi.
Bisogna sempre volare in alto,
dove certe parole non possono offenderci,
dove certi gesti non possono ferirci,
dove certe persone non potranno arrivare mai.”
Il femminicidio di Aprilia nell’antica Roma
La 4A CAT ha messo in scena una rappresentazione di un femminicidio avvenuto nell’antica Roma. L’alunna Immacolata De Rosa assume l’abito di Apronia, Antonio Pio Angellaro si medesima nel fratello di Apronia, Donato Cuozzo si traveste da Silvano, marito di Apronia; i giudici dell’imperatore Tiberio sono rappresentati da Jury e Gabriele Cianciulli, Renato Tolomeo, Luca Negoziante e Attilio Tufarelli.
Nell’antica Roma, il fratello di Apronia, racconta la storia della sorella:
“era una fanciulla bellissima, amata da tutti e sognava un futuro felice; ma ebbe la sfortuna di sposare Silvano. Sembrava un marito affettuoso, ma accadde l’impossibile. Un giorno a casa mia si precipitò una schiava che mi comunicò di correre a casa di Apronia. Il corpo di Apronia giaceva nel cortile della sua casa: era precipitata da una finestra. A mio padre non ci volle molto per credere che fosse stato suo marito, al punto che lo trascinò davanti all’imperatore Tiberio. Lui ignaro della situazione affermò che l moglie si fosse suicidata. Dopo tanto tempo il caso viene riaperto e Numantina, ex moglie di Silvano, venne imputata. La si accusò che vesse spinto lei Silvano ad ucciderla, manipolandolo con formule e filtri magici. Numantina venne assolta perché l’accusa era difficile da dimostrare.”
Il caso di Aprilia rimase irrisolto, come accade anche per molti femminicidi tutt’ora.
di Alessia Angellaro