Dopo le festività natalizie ricomincia la scuola, in presenza. Tra dibattiti e polemiche il Tar blocca De Luca e, di conseguenza, sospende l’ordinanza da lui fatta sulla Dad. La presidente della Quinta Sezione del Tar Campania Maria Abruzzese ha accolto la richiesta presentata da alcuni genitori e ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza. L’efficacia dell’ordinanza è quindi sospesa, disponendo così il rientro in classe. Il presidente, Maria Abbruzzese ha fissato la camera di consiglio per l’8 febbraio 2022.
La decisione del Tar
Il primo ricorso presentato dai genitori è stato accolto dal Tar che ha ritenuto non ci fossero condizioni tali da poter disporre la sospensione dell’ attività didattica in presenza. Ecco la dichiarazione dei giudici:
“Sottende una compiuta valutazione di adeguatezza e proporzionalità” anche perché “la regione Campania” non è “classificata tra le zone rosse e dunque nella fascia di maggior rischio pandemico e che il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale, neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica e peraltro neppure certo e la sola mera possibilità dell’insorgenza di gravi rischi, predicata in termini di eventualità, non radicano per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale”.
Con queste motivazioni il giudice ha accolto il ricorso degli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci che si sono opposti all’ordinanza del presidente De Luca.
Il Tar ha poi evidenziato che i sindaci e i governatori per legge non hanno il potere di chiudere le scuole se non in presenza di una “zona rossa”; inoltre, sempre riferendosi a quella norma, la chiusura degli istituti può riguardare singoli territori e singoli istituti.