La nascita della Venere di Botticelli è una delle immagini più note di tutta la storia dell’arte: significato, interpretazione e storia
Cos’è la Venere di Botticelli
La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino della dimensione di 172,5×278,5 cm, opera di Sandro Botticelli. Realizzata per la villa medicea di Castello nel 1485 e oggi conservata ed esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
La composizione della scena, nota come Nascita di Venere raffigura più precisamente l’approdo sull’isola di Cipro della dea dell’amore e della bellezza, nata dalla spuma del mare e sospinta dai venti Zefiro e Aura. La dea è in piedi sopra la valva di una conchiglia, pura e perfetta, proprio come una perla. L’accoglie una giovane donna, identificata talvolta con una delle Grazie oppure con l’Ora della primavera, che le porge un manto cosparso di fiori; alla stagione primaverile rimandano anche le rose portate dai venti. Il tema del dipinto, che celebra Venere come simbolo di amore e bellezza, fu forse suggerito dal poeta Agnolo Poliziano.
Venere di Botticelli: chi l’ha dipinta e quando
La tela è tra le più celebri di Sandro Botticelli (Firenze 1445 – 1510). È decisamente probabile che il committente dell’opera sia da ricercarsi all’interno della famiglia dei Medici, sebbene non si abbiano notizie del dipinto prima del 1550, quando Giorgio Vasari lo descrive nella villa medicea di Castello, proprietà del ramo cadetto della famiglia Medici fin dalla metà del XV secolo. Avvalora questa ipotesi anche la raffigurazione degli alberi di aranci, considerati un emblema mediceo per l’assonanza fra il nome della famiglia e quello con cui queste piante erano note, ovvero “mala medica”.
Botticelli prende ispirazione da statue di epoca classica per l’atteggiamento pudico di Venere, che copre la nudità con i lunghi capelli biondi, i cui riflessi di luce sono ottenuti tramite l’applicazione di oro; anche la coppia dei Venti che vola abbracciata è una citazione da un’opera antica, posseduta da Lorenzo il Magnifico
Dove è esposta la Venere di Botticelli
Oggi l’opera, che è tra le più celebri e ammirate al mondo, è custodita agli Uffizi nella Sala 10-14.
Venere di Botticelli: significato e interpretazione
La Nascita di Venere è il quadro di maggior rilievo, successo, armonia e perfezione dell’intera carriera artistica di Botticelli. L’opera è stata posta per anni sotto la luce di critici d’arte, affidando loro la sua interpretazione, che per certi aspetti rimane tutt’oggi una sorta di tabù della storia dell’arte. L’ipotesi più accreditata è sicuramente la lettura mitologica del quadro, secondo la quale la scena rappresenta la nascita della dea Venere, dalla spuma del mare. Tuttavia un’idea alternativa e senza dubbio interessante la fornì il grande critico Giulio Carlo Argan, il quale suggerì persino una lettura mistico-religiosa, secondo cui la genesi della donna dal mare, corrisponderebbe alla nascita dell’anima nell’acqua battesimale. Un’ulteriore ipotesi è il tema che si riconduce alla nascita dell’umanità generata dagli elementi primordiali della natura (il brodo primordiale).
Il volto della Venere di Botticelli
Molti ricercatori, nel corso del tempo, hanno voluto, o desiderato, riconoscere nel volto della Venere o nella Primavera di Sandro Botticelli, quello di Simonetta Vespucci, moglie di Marco, cugino del navigatore Amerigo Vespucci.
La bellezza di Simonetta era nota nella Firenze del Quattrocento e senza dubbio poté ispirare Botticelli come altri artisti dell’epoca. Alcuni storici in conformità ad una leggenda, hanno pensato, e quindi raccontato, che Botticelli avrebbe chiesto d’essere sepolto di fianco a Simonetta Vespucci nella chiesa fiorentina d’Ognissanti. Sandro Botticelli e Simonetta sono effettivamente sepolti nella stessa chiesa, ma il motivo è molto semplice e delude le attese dei più romantici: le tombe delle due famiglie si trovavano antecedentemente nella stessa chiesa; la famiglia Vespucci era titolare di una cappella mentre i membri della famiglia Botticelli venivano sepolti nel cimitero della chiesa