VPN: servizi internet anonimi, ma non troppo
Una VPN (acronimo di Virtual Private Network) è un servizio offerto in rete da diversi provider avente la funzione di garantire all’utente protezione e privacy per la propria connessione internet e, più in generale, per qualsivoglia operazione che costui svolga sul web.
Come funzionano le VPN
Esse presentano diversi piani di abbonamento che spaziano da versioni gratuite ma funzionalmente limitate a piani mensili, annuali o biennali con diverse funzioni e feature.
Permettono anche di poter accedere a contenuti che nel proprio paese di provenienza non sono disponibili; ad esempio, tramite una VPN è possibile accedere al catalogo dei contenuti di Netflix nella versione americana, in cui vi sono serie tv che in quella italiana non sono presenti.
Altra funzione è quella di poter usufruire delle reti wi-fi di pubblico accesso senza dover temere che qualche malintenzionato (in particolare gli hacker) sfruttino le vulnerabilità di tali reti per poterci sottrarre i nostri dati sensibili.
Politica di “No log” delle VPN e i suoi lati oscuri
Molti servizi di VPN attuano una politica di “No log”, ovvero non tengono traccia dei nostri dati sicché la nostra privacy venga portata ad un livello più che elevato.
Nord VPN (leader del settore) ha deciso di iniziare a promuovere il proprio prodotto tramite gli influencer che operano su piattaforme di streaming. Grazie a questa mossa è riuscita a farsi conoscere dal proprio target di riferimento e crescere nel tempo, divenendo l’azienda più conosciuta del mercato.
Sebbene si garantisca “sulla carta” una privacy quasi assoluta, si possono scorgere diversi lati oscuri, tra cui la fuga di informazioni (leak) da server aziendali e collaborazioni o acquisizioni aziendali poco trasparenti.
Inoltre, anche se viene garantita totale privacy verso terzi, questa regola di non conversazione di dati dell’utente sembra non valere se quei dati vengono richiesti dai governi nazionali: nel corso del tempo vi sono stati diversi casi in cui la società di sicurezza online ha dovuto, sotto la spinta governativa, consegnare alle autorità competenti i dati dei proprio clienti, venendo così meno al precetto fondamentale su cui si basa il rapporto stesso tra provider VPN ed utente.
Di Luca Vece